A: Antey, è stato il paese da cui siamo partiti e in cui siamo arrivati con il percorso affrontato a piedi. Da lì ci siamo diretti a la Magdeleine, la prima tappa della nostra route. Il secondo giorno siamo passati per Chamoix e siamo arrivati a Cheneil (due paesini molto graziosi). Il terzo siamo passati per Valtournanche e ci siamo accampati al lago di Cignana, una vista mozzafiato! Il quarto giorno abbiamo giocato al gioco dell’oca e purtroppo siamo finiti sulla casella: “TORNA ALLA PARTENZA”, e siamo tornati ad Antey. Infine, l’ultimo giorno, per la gioia di tutte le mamme più agitate e preoccupate abbiamo fatto rafting, diciamo che è andato bene, è caduto solo Chicco.
B: Borraccia, uno strumento indispensabile che ci ha idratati e che ci ha fatto impaurire quand’era vuota. Fortunatamente però c’era sempre un compagno pronto a condividerla!
C: Caparezza, le cui canzoni abbiamo cantato durante il viaggio per motivarci un po’.
D: Data, 2/8/2017 quella di inizio e 6/8/2017 quella di fine route.
E: Erbivora, ovvero Alice, una bravissima capa che anche se ad inizio anno non conosceva nessuno ha legato con tutti. Ps: durante la discesa era divertente prenderla in giro.
F: Fede, il capo maschio, che pur essendo a detta sua un pigrone, ha sempre portato uno zaino enorme e ha sostenuto i ragazzi più stanchi che stavano al fondo della fila (e si è fatto sostenere).
G: Gioia, quella che abbiamo provato dopo essere riusciti a terminare la route, dopo le tante difficoltà.
H: Help, l’aiuto che ci siamo dati nei momenti più ardui.
I: Iphone, quello con cui ci siamo fatti dei selfie per ricordare la nostra avventura.
L: Le focaccine dell’Esselunga, una canzone bellissima che ci ha accompagnato per tutto il viaggio, anche nei momenti più difficili.
M: Mappa, uno strumento fondamentale grazie al quale siamo riusciti a completare la nostra avventura.
N: Noviziato Nuvola Rossa, il nostro noviziato (il migliore).
O: Ostacolo, mezzo o motivo opposto allo svolgimento di un’azione o all’esplicazione di una facoltà (cit. Internet), che quando si presentava siamo riusciti a superare grazie all’aiuto reciproco.
P: Pizza, che ci siamo concessi per riprenderci dalle fatiche della discesa micidiale affrontata durante l’ultimo giorno di cammino.
Q: Quanti dolori la sera quando si posava lo zaino e si toglievano gli scarponi!
R: Respiro, quello che a volte mancava durante i pezzi più duri.
S: Sara, sempre in testa e sempre pronta a fare una chiacchierata; ah con la S c’è anche Soliman, che comunque è un bel nome.
T: Tempo, sempre sereno quello meteorologico e sempre troppo poco quello che viene scandito dall’orologio (soprattutto quando si sta bene insieme).
U: Unione, quella del nostro gruppo durante tutto il campo e soprattutto nei momenti più impegnativi.
V: Valle d’Aosta, la regione italiana a statuto speciale (secchione time) che ci ha ospitato in questi giorni.
Z: Zaino, il nostro migliore amico (o peggior nemico nelle salite più dure) durante il nostro viaggio, ci ha aiutato a trasportare tutto il necessario per riuscire a tornare a casa sani e salvi.
Alessandro Soliman