Campo Estivo 2018 – Bellinoeeeh

CAMPO ESTIVO, Bellino 27 Luglio- 5 Agosto 2018

Non stavamo più nella pelle per l’inizio del campo estivo. Dieci giorni lontano da casa, ma con la certezza di poter stare tutti insieme condividendo esperienze uniche. Ecco, il momento tanto atteso è arrivato, siamo saliti sul pullman e anche se ci attendeva un viaggio abbastanza lungo, la meta ci sembrava comunque vicinissima e il tempo in viaggio è trascorso senza accorgercene.

Appena arrivati al campo ci siamo subito immersi nell’avventura, ammirando il paesaggio che ci avrebbe ospitato per quei giorni. Abbiamo gustato il pranzo al sacco che ci avevano preparato con cura i nostri genitori consapevoli del fatto che per i restanti giorni ci saremmo dovuti arrangiare sfruttando solo le nostre abilità culinarie. Con la pancia piena, ci siamo rimboccati le maniche tuffandoci nel vivo del campo, cominciando a montare le tende come rifugio per la notte e gli angoli su cui avremmo cucinato, l’alzabandiera, il tendone, la cambusa, e tutto ciò che è fondamentale costruirsi per un campo di reparto.

Tutto era ormai pronto per l’inizio del campo. Ma per un campo fantastico, ci vuole anche un’ambientazione altrettanto fantastica e per quest’anno abbiamo scelto di seguire le avventure di Asterix e Obelix. Tutti siamo riusciti a reperire, con l’aiuto di mamme e nonne, un costume in perfetto in stile gallico. Tutti erano originali e pieni di fantasia e tra tanti giochi ed attività siamo riusciti a divertirci e a scoprire il loro magico mondo.

Il momento più atteso ed emozionante di tutto il campo, per noi ragazzi, è stato quello delle Missioni di squadriglia. Abbiamo pernottato una notte in un luogo lontano dal campo in cui abbiamo costruito un rifugio per la notte. I capi reparto prima di partire ci hanno fornito una mappa, un pasto essenziale ma sostanzioso per la cena ed il pranzo, il materiale per costruirci il nostro rifugio, il libretto della preghiera, e sfruttando le nostre abilità di orientamento (o quasi) abbiamo raggiunto il posto assegnato. Un po’ intimoriti da ciò che possiamo aspettarci e dalla strada che dobbiamo percorrere, ci siamo avventurati comunque sempre con entusiasmo perché sappiamo essere uno dei momenti più importanti per crescere insieme, sfidare noi stessi, rafforzare il legame della squadriglia, provare nuove emozioni e vivere sensazioni e momenti indimenticabili. Dopo aver trascorso questi due giorni torniamo al campo con una maggiore consapevolezza di chi siamo e pronti per nuove attività.

Uno dei momenti più belli del campo è stata la veglia dell’alba. Erano le 5 del mattino, quando abbiamo messo il naso fuori dalla tenda era ancora buio e faceva molto freddo. Ricordiamo volti in generale molto assonnati.. Nonostante questo, ci siamo fatti coraggio, ci siamo messi un k-way e gli scarponi ai piedi e siamo partiti per la passeggiata che ci avrebbe portati a vedere l’alba. Dopo una cinquantina di minuti siamo arrivati a destinazione su un pianale sul dorso della montagna da cui si apriva tutta la vallata. Abbiamo visto davanti a noi un paesaggio stupendo color pastello, con la luce del sole che mano a mano compariva da dietro i monti per illuminarci i volti stanchi. Tutto lo sforzo della camminata è stato ampiamente ripagato dalla forza della natura che ci circondava e dalla sua bellezza da ammirare.

Il tempo trascorre ormai senza neanche accorgercene e arriva così il decimo giorno di campo. Nonostante per tanti possa essere considerato il più bello perché si rincontra la famiglia e si torna a casa, rimane sempre nella mente un senso di malinconia e di assenza in quanto svanisce la convivenza con quella che si considera ormai come una seconda famiglia.

Il momento più importante di questo ultimo giorno è quello dell’assegnazione delle specialità e dei brevetti, e a seguire della Fiamma. Ogni squadriglia durante il campo soprattutto, ha come obiettivo quello di fare del suo meglio per cercare di conquistarla, perché in quel caso vorrebbe dire essere coloro che hanno fatto fino a quel momento un percorso di continua crescita e sono in grado di rappresentare l’intero reparto.

Ormai stanchi ma felici abbiamo accolto i genitori chiedendo loro di aiutarci a smontare gli angoli e le tende, sfruttando così la forza dei papà che si sacrificano a caricare il materiale sui camion per tornare a casa. La giornata si è conclusa con un momento di condivisione del pranzo con genitori e amici, e poi con abbracci ben stretti e occhi lucidi, ci siamo salutati.

Questo campo è passato in fretta ma come sempre, ci abbiamo lasciato un pezzo di cuore.

Le squadriglie Antilopi, Leoni, Gazzelle, Arieti e Rondini