Vi racconto le nostre bellissime Vacanze di Branco
Noi siamo i lupetti del Branco Seeonee di San Damiano d’Asti e questa estate abbiamo vissuto un’avventura speciale.
Il giorno 30 Luglio ci siamo trovati in piazza 4 Novembre per recarci a Usseglio, un paesino di montagna situato nelle Alpi Graie: lì abbiamo trascorso le nostre Vacanze di Branco.
Il tema di queste vacanze era “il viaggio di Ulisse” e infatti il motivo per cui eravamo in quel luogo era quello di ritrovare Ulisse.
PRIMO GIORNO
Il primo giorno trovammo i suoi compagni di viaggio che ci aiutarono a trovare finalmente Ulisse.
Dopo le presentazioni Ulisse ordina ai suoi compagni di esplorare l’isola per capire dove ci trovavamo.
Dopo un po’ che non tornavano ci preoccupammo, così andammo a cercarli.
Nel percorso trovammo dei fiori di diversi colori: rosso, giallo, blu e viola: dentro i fiori erano indicati i nostri nomi!
Quando li trovammo erano un po’ più strani del solito, stavano mangiando fiori di Loto che erano allucinogeni. Così studiamo un piano per farli tornare normali: con i fiori che avevamo preso lungo il percorso li abbiamo attirati fino alla nave, lì ci siamo divisi in equipaggi per arrivare più facilmente ad Itaca.
SECONDO GIORNO
Il secondo giorno Ulisse e il suo equipaggio ci fecero costruire quattro navi (una per ogni equipaggio) su cui l’ultimo giorno avremmo rifatto ritorno a Itaca. Queste navi prendevano il nome di “Galatea, Eunice, Nomia e Teti“, e in più costruimmo quattro bandiere.
Nella continuazione della giornata, dalla finestra della mensa intravvedemmo un Ciclope, ma il bello era che quel ciclope possedeva nella sua caverna tutte scorte del cibo che ci serviva per restare in vita.
Allora a quel punto escogitammo un piano per infiltrarci nella caverna e rubare le scorte: per non farci scoprire mettemmo sopra di noi delle pellicce di pecora in modo da confonderci con il suo gregge. Entrammo e riuscimmo a portare via con noi le provviste.
TERZO GIORNO
La mattina del terzo giorno Ulisse ci disse che dovevamo esplorare il territorio per capire bene in che posto fossimo finiti.
Ci fa fare una lunga camminata e alla fine scopriamo che eravamo nel territorio di Eolo, re dei venti, il quale gentilmente ci diede una bottiglia con dentro tutti i venti cattivi che ci avrebbero impedito di tornare a casa. Poseidone infatti era arrabbiato con noi e voleva vendicare suo figlio Polifemo al quale avevamo rubato il cibo.
QUARTO GIORNO
Il quarto giorno finalmente ci avviciniamo con le navi a Itaca ma, aprendo la bottiglia, tutti i venti cattivi si scatenarono su di noi facendoci naufragare da Circe.
La maga Circe ci accoglie e si presenta e poi ci invita per un banchetto a casa sua, ma Ermes sa dell’inganno e ci fa segno di non accettare l’invito…Tutti noi rifiutiamo…tutti a parte uno.
Infatti finito il banchetto si trasforma in un maiale perché Circe era una strega e aveva avvelenato il cibo!
Tutti noi allora ci rechiamo da quattro fauni, i quali facendoci superare una prova, ci danno la pozione per spezzare l’incantesimo della maga. Sciolto l’incantesimo, la maga Circe si pente di quello che ha fatto e ci fa costruire una chitarra, un flauto e delle borsette.
La notte poi riprendiamo il nostro viaggio.
QUINTO GIORNO
Arriviamo poi allo stretto di Scilla e Cariddi, due mostri marini.
Questi ci lanciano addosso alle navi degli uragani nel mare e così facendo le nostre navi si distruggono.
Così nuotiamo fino alla nave più grande che è rimasta intatta.
SESTO GIORNO
Cerchiamo di attraversare lo scoglio delle sirene, ma non possiamo vederle perché sennò il loro sguardo ci incanterebbe e farebbe annegare.
Prima di bendarci però, Ulisse ci ordina di legarlo all’albero maestro per non essere tentato di seguirle finendo per annegare. Lui non poteva bendarsi perché ci doveva dare le indicazioni.
Arrivati sull’isola di Calipso, ovvero una ninfa, dobbiamo liberare Ulisse, rapito appunto da questa donna.
Egli ha lasciato dei messaggi in giro in modo che noi potessimo trovarlo.
Calipso, tendendoci una trappola, rinchiude anche noi ma Ermes viene a liberarci.
SETTIMO GIORNO
Con la nave naufraghiamo nel territorio di Re Alcinoo, e veniamo ospitati nel suo palazzo. Egli ci chiede di partecipare alle “Feaciadi”, divisi in equipaggi.
Esse consistevano in tre giochi: Pallastatua, Agilsalto e Lancio del Disco.
Chi vinceva le Feaciadi avrebbe avuto l’onore di sedersi al tavolo del Re per mangiare.
Al banchetto Ulisse svela al re che era lui la persona che fece l’inganno conclusivo del cavallo di Troia per bruciare la città.
Sentendo questo, il re ci diede una flotta di navi per tornare finalmente ad Itaca.
OTTAVO GIORNO
Finalmente arriviamo ad Itaca e girando per l’isola incontriamo il figlio e la serva di Ulisse e un pastore.
Tutte queste persone ci aiutarono a preparare un piano per sconfiggere i Proci. A pranzo poi iniziamo a conoscere i Proci. Dopo pranzo la regina annuncia che avrebbe sposato colui che avrebbe tirato con l’arco che utilizzava una volta Ulisse, che solo egli riusciva a tendere.
Ulisse travestito da mendicante chiede se può partecipare così tendendo l’arco la regina lo riconobbe subito.
Era Ulisse. Suo marito.
I Proci non appena lo riconobbero scapparono via.
E così finisce la nostra bellissima avventura con Ulisse.
Maria Franco
Maria è al suo terzo anno in branco. Nell’ultimo periodo ha scelto di lavorare per la specialità di giornalista, partecipando anche alle Piccole Orme dedicate “La pulce che lasciò tracce d’inchiostro”, dove ha imparato le tecniche fondamentali e ha avuto l’occasione per mettersi in gioco in una redazione.